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Il Ristorante è ospitato in un edificio elegante, immerso nel verde. Gli archi e le terrazze gli conferiscono un'eleganza esclusiva e la vista sulle colline, patrimonio dell'UNESCO, completa un contesto di sicuro interesse.
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Morra Restaurant
Via La Morra, 55/B 12062 Cherasco (CN)
To See & To Do
Visitare le Langhe riserva molte sorprese. Da alcuni scorci panoramici è possibile ammirare in un solo colpo d’occhio questo territorio prezioso e suggestivo. Per esempio La Morra, comune inserito nel sito "I Paesaggi del Piemonte: Langhe - Roero e Monferrato" è dal 22 giugno 2014 nella lista del Patrimonio Mondiale dell'Umanità UNESCO", è anche il paese più alto della Bassa Langa e propone una visuale mozzafiato dalla propria piazza belvedere, caratterizzata dalla torre campanaria alta 31 metri, costruita tra il 1709 e il 1711 sui resti della preesistente torre medievale. Da Verduno, altro comune in provincia di Cuneo, e dal Parco del Belvedere: la grande terrazza panoramica regala una vista straordinaria sulla Langa del Barolo e lo sguardo spazia fino all’Alta Langa con i paesi di Serravalle Langhe e Roddino. Il Belvedere è ideale per le famiglie, e accoglie i visitatori con un parco giochi per bambini e panchine dove trascorrere qualche ora alla ricerca di fresco nelle giornate particolarmente calde.
Verduno ha visto nascere il Beato Sebastiano Valfrè e nelle cantine del Castello, l’enologo Paolo Francesco Staglieno ha saputo elaborare con il regnate Carlo Alberto di Savoia le tecniche di invecchiamento che hanno fatto diventare celebre nel mondo l’uva Nebiola, oggi meglio conosciuto come Barolo “il re dei vini”.
Le Langhe sono anche terre di famosi castelli medievali. L’itinerario suggerisce di non perdere la vista mozzafiato dal castello di Serralunga d’Alba che domina le celebri colline del Barolo con la sua slanciata verticalità. La particolare struttura architettonica è un donjon francese, esempio unico in Italia, la cui costruzione si colloca fra il 1340 e il 1357 per volontà della famiglia Falletti che fece di questo maniero un edificio destinato al controllo delle produzioni agricole locali. Dall’ultimo piano del castello, l’antico camminamento di ronda militare, si gode del panorama circostante a 360° fino alle colline del Roero e alla cortina della Alpi.
In direzione di Alba si nota Diano d’Alba, paese che fa capolino sulla dorsale destra, famoso per i suoi vigneti, per il Dolcetto di Diano DOCG e per il suo Belvedere. Qui anticamente sorgeva il castello, poi occupato e distrutto da Vittorio Amedeo I nel 1632, dopo essere stato a lungo conteso tra le potenze dei Savoia, dei Marchesi del Monferrato, del Ducato di Milano e da Venezia. Diano vanta una storia millenaria, tanto che l’origine del suo nome pare si possa attribuire al culto della dea Diana, protettrice della caccia e dei boschi. Nel Medioevo, il paese diventò una contea con potere politico superiore addirittura a quello di Alba, per poi passare con la pace di Cherasco, nel 1631, sotto il territorio controllato dalla famiglia Savoia.
Il Museo della Magia nasce a Cherasco da un progetto ideato da Don Silvio Mantelli, meglio noto come Mago Sales e da Arturo Bracchetti (suo assistente da giovanissimo), che ne è il direttore artistico.
Ma chi è il Mago Sales? Nato nel 1944 a Novello (Cn), si definisce “un prete per vocazione e un mago per passione”. Attraverso le missioni salesiane ha condotto spettacoli di magia per migliaia di bambini nel mondo promuovendo un diritto dedicato ai bambini molto particolare: il diritto al sorriso. La sua Fondazione, nata nel 2001 è presente con progetti in più di 25 paesi del mondo per donare ai bambini cibo, salute e istruzione.
Il Museo viene inaugurato nel 2013 per condurre i visitatori alla scoperta delle più affascinanti forme di spettacolo di tutti i tempi: la magia e l’illusionismo. Parte del costo dei biglietti di ingresso va a finanziare i progetti di solidarietà della Fondazione.
La visita al Museo si snoda attraverso ambienti tematici che raccontano ogni aspetto dell’arte magica: La bocca della verità, tra magia e leggenda, La testa parlante, con la quadreria magica.
Polvere di stelle, rappresentato dai Maghi italiani della televisione, il Teatro delle Illusioni, una sala dedicata agli spettacoli, Attraverso lo Specchio, dedicato allo specchio della Magia, e il Paese delle Meraviglie, attraverso le illusioni ottiche, il Giardino delle Fate, ovvero il cortile, lo Scrigno Magico, la Cappella del Mago Sales.
I laboratori di magia si possono prenotare per la durata di circa un’oretta o pensare di festeggiare qui anche compleanni o ricorrenze.
Durante il periodo natalizio si svolge il progetto Disarmo dei bambini: per ogni arma giocattolo o disegno della pace consegnato si riceve in cambio una bacchetta magica, proprio per sensibilizzare i bimbi alla non-violenza e diffondere una cultura di pace.
Qui è inoltre presente una biblioteca dedicata al tema delle arti magiche: 18.000 volumi consultabili da studiosi e appassionati su appuntamento mandando una email a info@museodellamagia.it.
Tutte le domeniche alle 16.00 nel teatro da 60 posti a sedere si può assistere allo spettacolo di Magia.
Nel cuore della città il palazzo prende il nome da Giovanni di Audino Salmatoris, il nobile locale che lo volle far costruire come sua residenza nel 1620. Nel 1631 accoglie Vittorio Amedeo I e sua moglie Cristina di Francia che cercavano riparo dall'epidemia di peste che dilagava nella zona.
Nel 1706, nella saletta del silenzio viene riposta la sacra Sindone per paura che finisse nelle mani dei francesi. Palazzo Salmatoris è anche conosciuto come "Palazzo della Pace" perché nel 1796 vide la firma dell'armistizio di Cherasco tra Napoleone I e il regno sabaudo. Alla metà dell'Ottocento il Palazzo viene acquistato dalla famiglia Paoletti del Melle di Busca che inizia un importante restauro chiamando a lavorare al progetto i migliori artigiani ed artisti dell'epoca.
Attualmente è proprietà del Comune ed è un importante centro culturale ed artistico, sede ideale per mostre e rassegne culturali.
Quasi impossibile scindere la visita del Palazzo dalle importanti Mostre che vi ospita abitualmente. La sede espositiva prende tutto il piano nobile e prosegue nelle soffitte completamente ristrutturate. L'ampio scalone che da terra porta al piano nobile è in pietra, di epoca ottocentesca. Visitabile anche la "saletta del silenzio" che è ormai conosciuta come "sala della Sindone".